Dipendenza Affettiva
La dipendenza affettiva fa parte delle “New addictions” o “Nuove dipendenze”, ossia tutte quelle forme di dipendenza che non implicano l’uso di una sostanza chimica come la cocaina o l’eroina, bensì sono dipendenze comportamentali, come la dipendenza da shopping, da internet, da lavoro, dallo sport, ecc.
La differenza sostanziale tra queste dipendenze e la dipendenza affettiva è che quest’ultima si gioca all’interno di una dinamica a due disfunzionale. La relazione di coppia funge da palcoscenico dove vanno in scena le dinamiche dipendenziali.
Chi sperimenta un vissuto di dipendenza affettiva si sente fortemente legato/a all’oggetto amato, che risulta essere il centro del proprio mondo, come una droga.
La persona è come se vivesse una vera e propria schiavitù, incatenata con i pensieri e i sentimenti ad un altro, senza cui la propria vita si pensa priva di significato.
Ma l’amore sano, per sua natura, non è fatto di nodi e catene, bensì di vicinanze.
Quando “l’amore” si trasforma in ossessione, dolore, insoddisfazione, distruzione allora siamo di fronte ad una condizione disfunzionale che impatta intensamente sulla vita e sull’autostima della persona.
È come se si perdessero le coordinate del proprio cammino, perché fuso alla realtà del partner. Inoltre, l’immagine di sé antecedente alla relazione viene distorta in negativo e nascono, come erbacce in un giardino di rose, sentimenti di colpevolezza ed inadeguatezza.
La relazione di coppia in cui vi è dipendenza affettiva non è simmetrica né reciproca.
L’amore corrisposto è associato a senso di completezza ed estasi, mentre quello non ricambiato è, invece, connotato da sentimenti di vuoto, ansia e disperazione. (Hatfield & Rapson, 1993).
È proprio così che si sente chi vive la dipendenza affettiva, sempre affannato, angosciato, insicuro dell’amore dell’altro. Più che altro insicuro di essere degno di quell’amore.
Inoltre, siccome spesso si lega a partner scarsamente affettivi, la persona vive uno stato continuo di allerta e di insoddisfazione.
Il dipendente affettivo si confronta continuamente con l’indisponibilità del partner, che però legge non come informazione sulla personalità dell’altro (narcisista o briciola) ma come causa della propria inadeguatezza “non vuole stare con me perché io non vado bene”.
I vissuti più comuni che sperimenta chi vive la dipendenza affettiva:
- Insicurezza relazionale
- Angoscia legata alla paura di essere abbandonati dalla persona amata
- Tendenza al controllo
- Gelosia esasperata ed esasperante
- Dedizione assoluta verso il partner
- Disinteresse progressivo verso il proprio mondo (hobbies, relazioni, lavoro, ecc.)
- Tendenza all’isolamento sociale
- Ricerca di un legame fusionale
- Senso di inadeguatezza
- Senso di colpa
- Oscillazioni dell’umore a seconda della disponibilità del partner e delle sue risposte affettive
- Pensieri pervasivi connessi alla relazione di coppia
- Aspettative irrealistiche circa il partner e la relazione
- Illusione che il partner possa cambiare tramite l’amore e le attenzioni rivoltegli
- Giustificazione e negazione dei comportamenti disfunzionali del partner
Per uscire dalla trappola emotiva della dipendenza affettiva è utile intraprendere un percorso psicoterapeutico che punti sul rafforzamento della stima di sé e delle risorse presenti, sull’elaborazione di vissuti relazionali complessi attraverso la creazione di nuove connessioni e ristrutturazioni.
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