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Come si risolvono i problemi?

Individuo

La parola problema ci accomuna tutti, chi è che non ha problemi nella propria vita? 

Da problemi semplici e di facile risoluzione a problemi complessi che producono forte stress. A nessuno piacciono i problemi, ma non possiamo evitarli. 

L’unica cosa che possiamo fare è imparare delle strategie per poterli risolvere in maniera efficace.

Cos’è un Problema?

Per definire che cos’è un problema si possono usare delle immagini. 

  • Essere nel buio, nella nebbia, non vederci chiaro.
  • Essere intenzione. 
  • Trovarsi di fronte un muro. 
  • Essere in un labirinto. 
  • Incepparsi essere bloccato, paralizzato. 
  • La mancanza di un pezzo, una lacuna. 
  • Essere ai piedi di una salita

Quale senti più adatta a esprimere ciò che pensi sia un problema?

Che emozione suscita questa immagine dentro di te? 

E quali pensieri?

A nessuno piace avere a che fare con i problemi e, spesso, invece di affrontarli, si tende ad evitarli o a procrastinarli. Spesso si aspetta “il momento giusto” o “i tempi migliori”, si pensa che attendendo senza far nulla passerà tutto, in alcuni casi si finge addirittura di non vederli i problemi negando la loro stessa esistenza. Queste strategie risultano, però, inefficaci perché i problemi non solo persistono, ma addirittura si esasperano o si ingigantiscono. 

Ma iniziamo con il chiederci: che cos’è un problema? 

Il problema è la distanza che separa lo stato presente dallo stato desiderato

Lo stato presente è composto dalla persona che vive il problema con le sue risorse, capacità, competenze, pensieri, con le emozioni che il problema genera, con le sue priorità e valori; dal contesto o per meglio dire dai contesti in cui la persona è inserita e in cui il problema si presenta; dalle relazioni che il problema tocca e chiama in campo.  

Lo stato desiderato, invece, raccoglie tutte le speranze, aspettative, idealizzazioni, desideri della persona. 

IL PROBLEMA NON E’ ALTRO CHE LA DIFFERENZA 

FRA DOVE SIAMO E DOVE VORREMMO ESSERE

(Ivan Fantin)

La soluzione del problema è l’applicazione delle risorse allo stato presente per poter raggiungere lo stato desiderato. 

In altre parole, allo stato presente vengono sommate e messe in campo tutta una serie di risorse personali, relazionali, sociali, lavorative, economiche che possono avvicinare la persona allo stato desiderato, determinando un maggiore senso di benessere, minor tensione e frustrazione.

Risolvere un problema significa generare la strategia più efficace per raggiungere un obiettivo. 

Il primo passo da compiere è riconoscere il problema e definirlo perché solo se il problema è chiaro si riesce ad identificare l’obiettivo e, conseguentemente, la strategia più efficace per raggiungerlo. Se il problema è mal definito è come se ci fosse un problema nel problema nel senso che se il problema non è chiaro non sarà in alcun modo possibile identificare gli obiettivi da raggiungere. 

Le fasi della risoluzione

Affinché un problema venga risolto in maniera efficace è importante seguire alcune fasi:

Problem Finding

Letteralmente significa “scoperta di un problema” è quella fase in cui la persona si rende conto dell’esistenza di un problema ovvero di una condizione di squilibrio tra la situazione attuale e la situazione desiderata.

Problem Setting

Consiste nell’individuare tutti gli elementi che costituiscono il problema.

Problem Analysis

Il problema viene scomposto in elementi più semplici.

Problem Solving

È il passaggio in cui viene individuato un ventaglio ampio ed eterogeneo di possibili soluzioni.

Decision Making

La persona analizza tutte le possibili alternative individuate precedentemente e seleziona quelle che ritiene essere più efficaci per il raggiungimento dello stato desiderato.

Decision Taking

La persona sceglie solo un’opzione tra quelle che ha precedentemente selezionato.

Le fasi successive sono poi il planning in cui la persona redige un piano operativo di azione per la messa in campo della strategia scelta e il monitoring che sarebbe l’attuazione di un monitoraggio ovvero di un controllo in itinere.

Quindi, in realtà, se ho un problema la cosa più utile da fare è cercare immediatamente una soluzione? 

Beh in realtà non è proprio così… 

Non è efficace gettarsi a capofitto nell’attuazione di una soluzione lampo che ci viene in mente in maniera frettolosa che non è stata prima valutata all’interno di un’analisi del problema.

Conviene comprendere come è fatto il problema e discernere se quello che stiamo osservando è il problema centrale oppure è una conseguenza di qualche altra condizione problematica.

Vincoli e Blocchi

Affinchè la scelta delle soluzioni sia efficace è importante l’analisi anche dei vincoli, ovvero di tutti gli ostacoli che possono rendere difficoltosa l’individuazione e l’applicazione della strategia.

Possiamo distinguere dei blocchi emotivi, culturali e cognitivi.

Blocchi emotivi

  • Timore di cadere in errore perché l’errore è simbolo di fallimento e incapacità;
  • Paura di essere ridicolizzati dagli altri qualora la soluzione non fosse efficace;
  • Paura di deludere le persone a cui teniamo;
  • Mancanza della motivazione sufficiente per attivarsi in maniera efficace nelle varie fasi di risoluzione del problema;
  • Il pressing emotivo, spesso legato al senso di colpa, che non permette di prendersi il tempo necessario all’analisi del problema e delle soluzioni.

Blocchi culturali

  • Necessità di conformarsi ad uno standard, rinunciando all’originalità e alla creatività;
  • Difficoltà nell’accoglienza di ciò che è nuovo e differente.

Blocchi cognitivi

  • Difficoltà a porsi domande che vadano al di là di ciò che è tangibile ed evidente;
  • Difficoltà a scomporre il problema in elementi più semplici;
  • Difficoltà a percepire relazioni tra idee, oggetti e possibilità.

Inoltre, uno dei vincoli più comuni e di cui, spesso, nemmeno ci accorgiamo, è l’insieme di distorsioni cognitive o credenze che influenzano negativamente le nostre solutions choice

  • c’è solo una soluzione possibile; 
  • gli errori devono essere evitati a tutti i costi; 
  • solo gli individui molto intelligenti sono capaci di risolvere problemi complessi e io non sono uno di questi; 
  • devo trovare una soluzione originale a tutti i costi. 

Questi pensieri distorti e distorcenti hanno un impatto negativo sulla risoluzione dei problemi immergendo la persona in un magma di insicurezza, inefficacia, ansia da prestazione, chiusura mentale. 

In alternativa è più efficace abbraccia pensieri positivi e potenzianti

  • ci possono essere diverse possibili soluzioni; 
  • gli errori sono fisiologici perché da essi impariamo come aggiustare il tiro e modificare in positivo la nostra strategia;
  • tutti gli individui sono capaci di risolvere i problemi e la complessità del problema dipende dal mio approccio al problema stesso; 
  • le strategie e le soluzioni dei problemi sono una combinazione di vecchio e nuovo, quindi, posso apprendere e prendere spunto da ciò che è stato fatto precedentemente da altre persone

Per risolvere davvero un problema dobbiamo uscire dai soliti percorsi, dobbiamo inventare e sperimentare stati mentali e comportamentali nuovi in quanto spesso la soluzione si basa sull’adozione di un nuovo punto di vista.

Facciamo un esempio pratico. 

Vi chiedo di unire tutti i punti con quattro segmenti senza mai staccare la matita dal foglio. 

L’unico modo per risolvere questo problema è pensare out of the box. 

Le soluzioni pregresse

Altro elemento importante da tenere presente sono le nostre pregresse tentate soluzioni al problema. A volte, un problema si ripresenta nel corso della vita e noi siamo chiamati ad affrontarlo più volte. 

Una domanda da porsi è: quale strategia ho attivato la volta precedente?

È stata efficace o inefficace?

Cosa ha funzionato?

Cosa avrei potuto fare diversamente e meglio?

Tutti noi abbiamo un repertorio di “tentate soluzioni usuali” che sono utili perché ci fanno da guida di fronte a situazioni conosciute e routinarie, ma attenzione e non scivolare sempre nel noto, in ciò che crediamo sia sicuro e familiare, perché non sempre funziona. 

Oltre alla soluzione che ci viene spontaneo pensare è importante individuarne altre che sono differenti, nuove, originali.

Se la soluzione pregressa è stata del tutto fallimentare è importante rinunciarci perché una tentata soluzione che non funziona, se reiterata, non solo non risolve il problema ma lo complica, sino a portare al costituirsi di un vero e proprio circolo vizioso all’interno del quale ciò che viene fatto nella direzione del cambiamento alimenta la persistenza di ciò che dovrebbe essere cambiato (Nardone, 2000).

Le tentate soluzioni disfunzionali diventano il problema.

(Watzlawick, 1974)

Può anche succedere che nel passato la soluzione applicata fosse stata efficace, ma nella condizione odierna non lo sia più. 

È importante, dunque, analizzare lo stato attuale e verificare la possibile efficacia delle soluzioni individuate. La flessibilità di pensiero ed azione è l’elemento più importante. 

Ciò che determina, spesso, il fallimento nella soluzione dei problemi è la rigidità. Ovvero la tendenza a perpetrare ricorsivamente sempre le stesse strategie che restano immutate nel tempo rispetto alle mutate condizioni dello stato presente.

Ricapitoliamo

Ricapitolando per risolvere un problema è utile:

  1. definire in modo chiaro il problema;
  2. comprendere se il problema che stiamo analizzando è quello centrale oppure la conseguenza di altri stati-problema;
  3. scomporre il problema in elementi più semplici;
  4. individuare le strategie per risolverlo e per ogni strategia considerare i vantaggi, le risorse implicate, le conseguenze
  5. Individuare i vincoli e i blocchi che stanno condizionando il processo;
  6. non pensare che esiste una sola soluzione possibile e/o corretta;
  7. farsi invadere dalla creatività nell’individuare soluzioni e strategie;
  8. ritenersi in grado di poter risolvere il problema;
  9. essere flessibili.

Ricordi l’immagine che hai scelto all’inizio di questo articolo?

Prova a scrivere una storia che abbia quell’immagine e tu sei un supereroe che supera un problema, utilizzando tutti i consigli che ti ho fornito. 

Ricordi il problema dei 9 punti?

Ecco la soluzione:

La soluzione è un cambiamento e consiste nell’abbandonare il campo.

La soluzione si trova esaminando le ipotesi sui punti e non i punti stessi.

(Paul Watzlawick)

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