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Conflitti di coppia: 10 fattori per cui non si risolvono

Relazione di coppia

I conflitti nascono in ogni coppia da storie ed evenienze differenti.

La questione non è avere una relazione priva di conflitti, il che sarebbe impossibile ed addirittura nocivo.

Il punto è gestire e risolvere i conflitti in maniera costruttiva per la coppia. 

Non sempre si riesce a negoziare e trovare una soluzione che sia soddisfacente per entrambi. Il conflitto così si cronicizza, aumenta di intensità, si stabilizza come un soprammobile in salotto che guardiamo ogni giorno e ci genera fastidio. E questo succede anche perché utilizziamo delle dinamiche comunicative e relazionali disfunzionali.

Analizziamone insieme alcune:

1. Lettura lineare del conflitto

Io ho fatto questo solo perché tu hai detto quello

Spesso non ci rendiamo conto che le interazioni sono delle catene circolari senza fine.

Siamo portati, invece, a considerare i nostri comportamenti come delle inevitabili reazioni alle parole o alle azioni dell’altro. Ma questa è solo metà della storia: anche l’altro avrà reagito ad un nostro comportamento e noi ad uno ancora precedente e così via.

Cerchiamo di allargare lo sguardo e leggere i comportamenti reciproci con maggiore consapevolezza. 

2. Uso della disconferma

tu non esisti!

Quando comunichiamo con il partner, può capitare di ignorarlo, facendo proprio finta che non stia parlando o che non sia presente nella stanza.

Pensiamo che questa tecnica sia utile per abbassare la tensione ma in realtà genera nell’interlocutore una profonda frustrazione. Quindi, invece, di disconfermare il partner comunichiamogli assertivamente i nostri sentimenti.

Se in quel momento non ci sentissimo di affrontare l’argomento chiediamo all’altro di poter posticipare la conversazione. 

3. Credere che Il partner sia un nostro clone

A volte siamo portati a credere che l’altro si debba comportare come ci comporteremmo noi al suo posto e debba dire esattamente le frasi che noi desideriamo sentire.

Beh questa quota di aspettative si fonda su una premessa errata: l’altro è uguale a noi!

È importante avere contezza che il partner è una persona diversa da noi, con le sue peculiarità, i suoi pensieri e sentimenti, che vanno sempre rispettati.

4. Incoerenza tra comunicazione verbale e non verbale

Il fatto che venga avviato un processo di comunicazione non garantisce che i messaggi arrivino in maniera coerente con le intenzioni ed i significati di ciascuno.

A volte, quello che diciamo non corrisponde a come lo diciamo. Una frase dal contenuto gentile espressa con un tono di voce arrabbiato, per esempio, potrebbe confondere il nostro interlocutore e dare vita ad una comunicazione inefficace e conflittuale. 

5. Mantenere posizioni rigide

Impuntarsi non è di certo un atteggiamento utile. Trincerarsi dietro le verità assolute che crediamo di avere solo noi nemmeno. L’atteggiamento del “so tutto io” genera fastidio e distanza relazionale.

Flessibilità e compromesso sono invece due modalità utili per gestire i conflitti e porsi in una dinamica di ascolto del punto di vista dell’altro.

Riconoscere l’interlocutore, ovvero manifestare interesse verso le sue idee e sentimenti, è sicuramente il punto di partenza imprescindibile per avere una conversazione costruttiva e una relazione in crescita

6. Utilizzo del paradosso

“Voglio che tu sia spontaneo con me e mi dimostri affetto”

Pretendere che l’altro realizzi spontaneamente un comportamento è un paradosso che spesso danza nella nostra mente. E poi, quando fa la cosa che gli chiediamo siamo comunque insoddisfatti perché gliel’abbiamo chiesta e non l’ha fatta di sua iniziativa.

È un circuito che incarta la relazione.

Lasciate che l’altro sia spontaneo a modo suo, che possa utilizzare i propri modi per dimostrare vicinanza.

Gli ultimatum o le pretese giocano a sfavore della libertà. 

7. Comunicare retroattivamente

I conflitti, nella maggior parte dei casi, vengono acuiti da un comportamento che tutti mettiamo in atto: si parte da un piccolo problema attuale e si finisce per parlare di questioni lontane nel tempo.

Si tirano fuori episodi di 10 anni prima, del tutto incoerenti con il problema iniziale.

In pratica si srotola la lista di tutte le questioni irrisolte della storia della coppia e da una piccola e gestibile battaglia ci si ritrova nel bel mezzo delle guerre puniche!

È importante rimanere nel presente e sforzarsi di risolvere i conflitti attuali. 

8. Avere paura del conflitto

Spesso la paura del conflitto porta ad evitarlo a tutti i costi. Il conflitto viene celato, nascosto sotto il tappeto metaforico della stanza da letto della coppia.

A volte viene deviato su elementi terzi: suoceri, figli, lavoro.

Fare finta che il conflitto non ci sia è la soluzione più controproducente di tutte.

È una finzione e questo fará ammalare la coppia che dovrebbe nutrirsi solo di trasparenti onestà. 

9. Comunicazione passivo-aggressiva

Uno degli stili comunicativi che alimenta il conflitto intracoppia è quello passivo-aggressivo, in cui la persona manifesta velatamente i profondi sentimenti di rabbia che cova dentro di sè.

Utilizza le seguenti tecniche:

  • dice sempre “come vuoi” durante i conflitti non esprimendo chiaramente il proprio punto di vista;
  • fa il finto tonto fingendo di non comprendere le ragioni o il punto di vista dell’altro;
  • manda frecciatine al veleno senza prendersi la piena responsabilità di quello che afferma;
  • usa il silenzio come arma di tortura relazionale.

In pratica, chi usa una modalità passivo-aggressiva tende alla manipolazione relazionale. 

10. Polarizzazione

“chi non è con me è contro di me”

A volte un piccolo conflitto si trasforma in una manifestazione di fedeltà dove non esistono sfumature, ma solo colori netti in contrapposizione. O sei dalla mia parte e mi dai ragione al 100% oppure sei il mio nemico da combattere e abbattere.

Ricordiamoci, però, che si può anche non essere d’accordo e questo non significa essere l’un contro l’altro armati. 

Queste sono solo alcune delle dinamiche comunicative e relazionali che possono instillare il conflitto o possono acuirlo e renderlo cronico. Vi invito a rifletterci su e valutare il vostro comportamento durante il conflitto. Mettere in pratica dei comportamenti alternativi può portare a dei nuovi risultati. 

Certo non tutti i conflitti possono essere risolti con piccole modifiche, per quelli ci vuole un percorso psicoterapico che aiuti la coppia a valorizzare le proprie risorse ed acquisire modalità interattive funzionali. 

Il cambiamento è sempre possibile,

facciamo il primo passo per non restare fermi!

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