La nascita di una coppia non è una ricetta fatta solo di amore e tenerezza, di farfalle nello stomaco e sguardi languidi.
La costruzione di una base solida su cui poter innalzare i pilastri di una relazione sana e duratura implica un grande impegno reciproco, un vero e proprio “lavoro di coppia”.
La nuova coppia
Cancrini ed Harrison nel libro “Potere in amore” descrivono la coppia come uno strano animale a 4 zampe: dove vi sono i due partner ed i loro rispettivi modelli di coppia ed aspettative.
Nella relazione di coppia, infatti, non esistono solo “due cuori e una capanna”, né solo il rispettivo amore, ma entrano in gioco tutta una serie molto complessa di dinamiche intra e inter relazionali.
I neo-partner sono chiamati a realizzare un accomodamento all’interno di vari livelli: dalle piccole abitudini quotidiane alle dimensioni più ampie. In questo processo di reciproco accomodamento la coppia sviluppa una serie di “mappe” che permettono ai partner di orientarsi nell’intricato cammino a due. Queste mappe non sono altro che modelli di comportamenti, valori, credenze, prospettive.
Ogni partner propone le proprie mappe personali, che ha costruito lungo la strada precedentemente percorsa, e si attiva così un meccanismo di continui aggiustamenti reciproci, che consentirà alla nuova coppia di strutturare delle mappe specifiche del loro rapporto.
Questi modelli condivisi formano un’invisibile rete di richieste complementari che regolano la coppia.
La neo-coppia, oltre che modulare le dimensioni interne, deve riorganizzare anche tutti gli altri contesti di vita: dal lavoro, agli amici, agli hobbies, alle relazioni con le famiglie d’origine. La regolazione del tempo e della dedizione personale verso ciò che è esterno alla coppia è un passaggio molto delicato.
La coppia non è la somma di due individui,
ma è un elemento terzo con caratteristiche specifiche,
di cui bisogna aver cura.
I contratti di coppia
Non esistono soltanto le dinamiche individuali né quelle relazionali, ma esistono delle specifiche configurazioni in cui mondo interiore e forme di relazione si connettono in una trama di coppia.
Secondo il modello integrato dei contratti (Malagoli Togliatti, Angrisani, Barone, 2004) nelle prime fasi costitutive la coppia sottoscrive un contratto, che assomiglia ad un iceberg: la parte in superficie, quella che si osserva fuori dall’acqua, si compone di tutta quella serie di regole ed accordi espliciti e consapevoli, mentre la parte sommersa è l’insieme di tutti i vincoli non consapevoli, ovvero tutto ciò che ogni partner si aspetta dall’altro.
Questo contratto però, in alcuni casi, può risultare fraudolento, nel caso in cui uno dei due partner, avendo dei bisogni profondi insoddisfatti, ritiene che l’altro debba in tutto e per tutto colmarli.
Questo è impossibile.
La parte dell’iceberg sommersa si costituisce sull’idealizzazione: di se stessi, del partner e della relazione. Tutto è basato quindi sull’illusione.
Durante la fase dell’innamoramento, quando la coppia si costituisce, ciascuno dei partner concentra sull’altro un complesso impasto di aspettative, basato sulla convinzione che il partner sia l’unico capace di dare risposta a ciò che si va cercando.
Ma via via che la relazione si consolida e prosegue gli elementi su cui si è costituito il contratto originario si rivelano superati al punto da richiedere una vera e propria rinegoziazione.
Solo se la coppia sarà capace di costituire delle basi nuove su cui fondare la propria relazione è possibile superare la crisi della disillusione e della delusione: il partner è perfetto e non corrisponde all’immagine idealizzata che si è costruita all’inizio, non risolverà tutti i nostri problemi, non può soddisfare i bisogni arcaici del partner.
Questo porterà la coppia a sottoscrivere un secondo contratto, in cui gli aspetti positivi e negati del partner e della relazione vengono integrati ed accolti.
I compiti evolutivi della neo-coppia
La costituzione di una nuova coppia, quindi, implica molte rimodulazioni, riattiva questioni antiche, ci mette a confronto con parti di noi stessi e della nostra storia.
La scelta stessa del partner si lega a filo doppio con quello che siamo e che abbiamo vissuto.
Far funzionare una relazione non è semplice e, di certo, non ci sono delle ricette magiche che, se seguite alla lettera, proteggeranno dal rischio del fallimento relazionale.
È importante, però, considerare ed avere chiari quali compiti evolutivi sia necessario affrontare per costituire le basi per un rapporto sano e durevole:
1. Conciliare i diversi stili di vita
Ogni partner dovrà attivare un lavoro di modulazione dei propri spazi individuali per garantire uno spazio di coppia.
2. Fissare delle regole
Ogni partner sarà chiamato a partecipare alla definizione di regole condivise relative a questioni di ordine quotidiano e non, in modo che siano chiari i compiti e le posizioni di ciascuno.
3. Imparare ad affrontare i conflitti
Imparare ad affrontare i conflitti in maniera costruttiva, utilizzando una comunicazione priva di squalifiche che minano l’autostima altrui, cercando una negoziazione che possa far giungere ad una soluzione soddisfacente per entrambi.
4. Costruire dei sani confini
Determinare dei confini verso l’esterno per mantenere i rapporti con le persone importanti del proprio mondo relazionale evitando che questi invadano la relazione di coppia.
5. Curare l’intimità affettiva
Curare l’intimità e l’affetto la vicinanza, il conforto, la gentilezza, la cura, le carezze, il desiderio sono elementi essenziali per il benessere della coppia.
6. Condividere la socialità
Condividere la socialità con il partner, mantenendo degli spazi sociali personali che siano compatibili con la coppia.
7. Cooperare
Cooperare per migliorarsi a vicenda, arricchirsi, aiutarsi senza cadere nella dipendenza disfunzionale.
8. Accettare l’altro
Andare al di là dell’idealizzazione iniziale e, una volta visto il quadro reale dell’altro accoglierlo con i punti di forza e di debolezza, con i difetti e le competenze e, viceversa, sentirsi accolti.
9. Svestire i panni del Salvatore
Non pensare che il partner possa salvarci o che noi possiamo salvare lui/lei.
10. La perfezione non esiste
Non pensare che il partner possa colmare tutti i vuoti pregressi, soddisfare tutti i bisogni, esserle l’unico elemento di felicità. Queste sono attese impossibili.
In un mondo ritornato al nomadismo sotto l’effetto della globalizzazione, nomadismo più impersonale che nomadismo delle origini, la coppia è più che mai il sistema che si crea per una scelta personale nell’intento di ritrovarsi, essere riconosciuto rassicurato sulla propria esistenza. La coppia è un sistema che assicura all’individuo un compagno di viaggio in un mondo in mutamento.
Caillè 2015
Per approfondire:
Caillè P., Viaggio nella sistemica. Il terapeuta, le domande di aiuto, la formazione. Roma: Alpes Italia, 2015
Malagoli Togliatti M., Angrisani P., Barone M., La psicoterapia con la coppia. Il modello integrato dei contratti. Teoria e pratica. Milano: Franco Angeli, 2004
Minuchin S., Fishman H. C., Family therapy techniques. Harvard University Press, 1981 trad. It. Guida alle tecniche di terapia della famiglia. Roma: Casa Editrice Astrolabio – Ubaldini Editore, 1982